All'inizio degli anni sessanta alla Triumph avevano in mente di produrre un nuovo modello in grado di arginare il crescente successo delle Austin-Healey Sprite e della MG Midget.
Non ci furono dubbi sulla motorizzazione e il telaio (rigorosamente separato dalla carrozzeria), entrambi derivati da quelli della piccola Herald, ma la linea stava creando parecchi grattacapi. Il centro stile della Casa Inglese non riusciva a definire un'autovettura stilisticamente accettabile. Dopo il successo della Herald disegnata quasi per caso e in un batter d'occhio da Giovanni Michelotti, alla Triumph decisero di rivolgersi ancora allo stilista torinese per definire la nuova spider.
Michelotti fece un capolavoro e il prototipo presentato nel 1962 all'Earls Court di Londra riscosse consensi unanimi. Dal punto di vista tecnico la vettura era piuttosto tradizionale, con telaio tubolare al quale veniva saldata la carrozzeria, le sospensioni erano a 4 ruote indipendenti, con triangoli sovrapposti davanti e a bracci oscillanti dietro, il cambio manuale a 4 rapporti e i freni anteriori a a disco.
Il motore era il noto 4 cilindri in linea con albero a camme laterale di 1147cc di derivazione Herald. Grazie all'alimentazione a 2 carburatori SU, la potenza massima cresceva a 63cv. Per la nuova spider, la cui produzione iniziò solo nel 1964, venne scelto il nome Spitfire, in onore agli aerei da combattimento della Royal Air Force, che, durante la seconda guerra mondiale sconfissero l'aviazione tedesca, scongiurando l'invasione nazista.
Nel 1974, per ottemperare le norme antinquinamento e ridurre i consumi (data la contingente situazione di crisi petrolifera) la Triumph intervenne per "tranquillizzare" il motore. La cilindrata crebbe da 1296 a 1493cc, ma la potenza rimase ferma a 75cv sulla versione per l'Europa, mentre scese a soli 55cv nella variante USA (dove, per rispettare la severa normativa antinquinamento, venne adottata l'alimentazione a carburatore singolo).
Le uniche altre modifiche riguardarono la verniciatura in nero opaco della cornice della coda e dei profili sui parafanghi posteriori e l'adozione, di serie, di poggiatesta e overdrive. La produzione terminò nel 1980.
#{text}