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Nell'amore non bisogna mai affrettare il piacere
Lo slow driver riscopre il piacere di una guida vera.
Non sceglie mai la via più veloce e trafficata ma preferisce quella più bella e meno battuta, più lunga ma emozionante.
Lo slow driver riscopre il piacere di una guida vera.
Non sceglie mai la via più veloce e trafficata ma preferisce quella più bella e meno battuta, più lunga ma emozionante.
Lo slow driver affronta ogni strada prendendosi il tempo necessario, lasciando a casa gli strumenti che lo misurano, cogliendo fino in fondo la bellezza di ogni attimo.
Lo slow driver lascia a casa le frenesie metropolitane per vivere appieno ogni dettaglio della sua esperienza di guida, immerso nella natura.
Lo slow driver affronta gli imprevisti con il sorriso. Vive l’incontro con un veicolo lento come un’opportunità per gustarsi al meglio il piacere di ciò che lo circonda.
Lo slow driver ha il culto del bello: si ferma ad osservare un tramonto, un paesaggio, un monumento. Perché potrebbe non esserci più l’occasione. Oppure un altro momento non sarà uguale.
Lo slow driver concentra l’attenzione su ogni curva. Perché non esistono due curve uguali. La loro arte, la loro eleganza sta nella loro infinita e creativa diversità, perché disegnate dalla natura..
Lo slow driver vive intensamente il territorio che sta attraversando; non si accontenta di quello che può vedere dalla strada principale ma va alla scoperta di ogni bellezza nascosta.
Lo slow driver ama perdersi, sbagliare strada. Perché a volte solo il destino può farci scoprire la bellezza di ciò che non avevamo previsto di conoscere.
Lo slow driver desidera condividere con gli altri il piacere della guida, coinvolgere altre persone nella ricerca del gusto e del bello.
Lo slow driver ama immergersi nell’enogastronomia del territorio apprezzando i sapori e i profumi più tipici dei luoghi visitati.
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